Cerca e trova immobili
SVIZZERA

Dossier elettronico del paziente... che pasticcio

Decentrato e popolato da una miriade di attori pubblici e privati, è lungi dall'essere un sistema efficiente. Al ritmo attuale, servirebbero circa 1250 anni perché sia adottato da tutta la popolazione.
Deposit Photos
Fonte Nzz am Sonntag
Dossier elettronico del paziente... che pasticcio
Decentrato e popolato da una miriade di attori pubblici e privati, è lungi dall'essere un sistema efficiente. Al ritmo attuale, servirebbero circa 1250 anni perché sia adottato da tutta la popolazione.

BERNA - Quindici anni dopo la sua introduzione, il dossier elettronico del paziente (DEP) – progetto faro della digitalizzazione sanitaria in Svizzera – si presenta come un fallimento emblematico. Ad oggi, appena l’1,2% della popolazione ne ha aperto uno. Al ritmo attuale, serviranno 1250 anni per raggiungere una copertura completa. A dirlo è Alfred Angerer, professore di management sanitario alla ZHAW, che sulle pagine della NZZ am Sonntag definisce la situazione «desolante».

Il DEP, pensato come archivio digitale dei dati sanitari personali consultabile e condivisibile tra medici, ospedali e pazienti, è diventato il simbolo dell’impasse tecnologica del sistema sanitario elvetico. Un progetto nato male e portato avanti peggio, frenato da una legislazione iniziale troppo blanda e da una governance frammentata, in cui la Confederazione ha lasciato l’iniziativa ai cantoni e ai fornitori di prestazioni.

Un mosaico inefficiente e senza incentivi - Il sistema svizzero – altamente decentrato e popolato da una miriade di attori pubblici e privati – ha contribuito a creare un mosaico di “comunità di riferimento”, ciascuna libera di scegliere la propria piattaforma DEP. Il risultato? Una struttura incoerente, difficile da coordinare, spesso considerata poco vantaggiosa da medici e ospedali. Peggio ancora, manca qualsiasi incentivo economico o normativo per promuoverne l’uso. Le informazioni sul DEP, quando ci sono, restano confinate agli addetti ai lavori: la popolazione generale ne è praticamente all’oscuro.

Il confronto con altri Paesi è impietoso. In Austria, grazie a un sistema di “opt-out” (chi non si oppone riceve automaticamente un DEP), il 96% della popolazione è coperto. I vantaggi sono tangibili: trasparenza sui farmaci, riduzione degli errori medici, maggiore efficienza. In Svizzera, invece, si è scelto un approccio più cauto, che ha prodotto solo ritardi e costi.

Un cambio di rotta... troppo tardivo? - Ora, dopo anni di immobilismo, la Confederazione propone una revisione totale della legge. Vuole finalmente assumere il controllo diretto del progetto, acquistando e sviluppando un’unica piattaforma DEP nazionale. Il nuovo disegno di legge arriverà in Parlamento in autunno, ma i tempi legislativi sono lunghi. Resta incerto il destino delle piattaforme esistenti, che potrebbero essere inglobate o abbandonate, e nulla garantisce che la nuova piattaforma venga accolta con entusiasmo dagli operatori.

Nel frattempo, anche il principale fornitore tecnologico, la Posta Svizzera, è in pieno riposizionamento. Dopo anni di scarsa efficacia e costi elevati, ha deciso di abbandonare la tecnologia Siemens, adottata anche in Austria, per passare alla soluzione danese Trifork. Un cambio motivato dalla necessità di rispondere più rapidamente ai requisiti futuri della Confederazione e dei clienti. Ma il passaggio genera nuove incertezze, anche tra le comunità di riferimento. E-Health Argovia, ad esempio, ha lamentato aumenti di prezzo e peggioramento del servizio offerto dalla Posta, decidendo quindi di passare alla piattaforma del gruppo Ofac, la quale risulta più efficiente ed economica.

Un sistema ancora (troppo) analogico - In fondo, il fallimento del DEP è solo il sintomo di un problema strutturale: la digitalizzazione della sanità svizzera resta ai margini. I fornitori comunicano ancora via e-mail, esistono decine di sistemi informatici incompatibili negli studi medici e non esiste una standardizzazione dei formati. Il DEP potrebbe essere uno strumento utile, ma in un contesto così arretrato, rischia di restare una scatola vuota.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
Naviga su tio.ch senza pubblicità Prova TioABO per 7 giorni.
NOTIZIE PIÙ LETTE
OSZAR »