Svizzera, come costituire società con valute digitali

Mercoledì 14 maggio, il PoW.space di Lugano ha ospitato un evento formativo gratuito dedicato alla costituzione di società in Svizzera utilizzando valute digitali.

Il co-working e hub di innovazione sito in Contrada di Sassello, nato nell'ambito del progetto Plan ₿, ha visto la partecipazione, presso il suo patio centrale, di un pubblico eterogeneo composto da imprenditori, professionisti del settore bancario, legale e fiduciario. Protagonisti dell’incontro, nelle vesti di relatori, sono stati il notaio Avv. Steven Flury, titolare dell'omonimo studio legale e notarile luganese, e due periti revisori di Savaudit SA, Giuseppe Maternini e Carlo De Marchi.

Gli asset digitali come beni in natura e il ruolo del fiduciario

Nel corso dell'evento è stato sottolineato come, in assenza di una prassi consolidata e di giurisprudenza di riferimento, sia stato necessario costruire un know-how specifico mediante l'esperienza diretta e il confronto con le istituzioni, in primis il registro di commercio. Particolare attenzione è stata riservata alla differenza tra la costituzione di società di capitali - Società Anonima (SA) e Società a Garanzia Limitata (Sagl) - con mezzi tradizionali rispetto all'utilizzo di valute digitali. Queste ultime, non essendo considerate denaro ma beni in natura, richiedono procedure specifiche che coinvolgono necessariamente un perito revisore. È stato inoltre evidenziato il ruolo cruciale del fiduciario come primo punto di contatto per l'imprenditore, con il compito di inquadrare le esigenze, consigliare il veicolo societario più adatto e seguire i passaggi operativi necessari, dalle tematiche fiscali fino alle relazioni con gli istituti di credito.

Aspetti tecnici di costituzione e margini di sicurezza

Un aspetto centrale della discussione ha riguardato, inoltre, il trattamento delle valute digitali nel processo di costituzione. È emerso come, per prassi, sia richiesto un margine di sicurezza supplementare rispetto al capitale nominale: del 10% per le stablecoin (valute ancorate a monete fiat o materie prime) e del 30% per altri asset (Bitcoin, Ethereum, ecc.) soggetti a maggiore volatilità. Durante l'evento, poi, sono stati illustrati anche gli aspetti tecnici del trasferimento di valute digitali. Sono state presentate due metodologie: il trasferimento diretto dal wallet del promotore a quello della società una volta costituita, intanto, oppure il deposito temporaneo presso il notaio, che poi lo trasferisce alla società dopo l'iscrizione al registro di commercio.

Non sono mancati, chiaramente, richiami alle sfide di sicurezza legate alle transazioni e all'importanza di verificare la reale disponibilità degli asset digitali da parte del promotore. In particolare, è stato sottolineato come il revisore debba verificare quattro requisiti fondamentali: la valutabilità dell'asset (attraverso piattaforme come CoinMarketCap o Coinbase), la trasferibilità alla società, la disponibilità effettiva dell'asset e la sua realizzabilità, ovvero la possibilità di essere trasferito a terzi.

L'evento si è concluso con alcune considerazioni pratiche sulla gestione contabile e fiscale delle società costituite con valute digitali, ricordando che l'uso di questi asset per la formazione del capitale non autorizza automaticamente a svolgere attività regolamentate nel settore cripto, che potrebbero richiedere autorizzazioni specifiche dalla FINMA.