Stefano Tonini, Deputato al Gran Consiglio e Municipale, Città di Chiasso.
Uno dei principi fondanti del nostro sistema sociosanitario è l'equilibrio tra responsabilità pubblica e autonomia gestionale degli enti sussidiati a livello comunale, sovracomunale e cantonale. Si tratta di un modello che ha permesso negli anni di rispondere in modo efficiente, puntuale e innovativo ai bisogni della popolazione, valorizzando la vicinanza al territorio e la conoscenza diretta delle specificità locali.
Questo equilibrio, tuttavia, è oggi in discussione. L'Iniziativa popolare “Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità”, che sarà votata il 15 giugno, mina radicalmente questo assetto. Con la pretesa di imporre una legge quadro unica e vincolante, essa introduce un'impostazione iper-centralizzata, che ignora le differenze tra ambizioni diverse come quello ospedaliero, le cure di lunga durata, i servizi per l'infanzia o la disabilità. Una regolamentazione uniforme significherebbe imporre vincoli gestionali estranei alla realtà operativa di ciascun settore, con il rischio concreto di bloccare processi decisionali, frenare l'innovazione e appesantire la macchina gestionale.
In realtà, i servizi pubblici non migliorano imponendo la stessa camicia di forza a tutti. Migliorano quando si valorizzano le specificità, quando si dà fiducia a chi è sul campo, quando si lasciano gli strumenti per agire in modo rapido ed efficace.
Per questo motivo , voterò NO all'iniziativa. Il 15 giugno abbiamo la possibilità di fermare una riforma sbagliata e preservare l'efficienza e la capacità di risposta dei nostri enti.