L'area è ormai completamente allagata. Chi vi abitava ha perso tutto. Le scosse sono state percepite in tutta la Svizzera
BLATTEN - Un disperso e un villaggio ormai completamente distrutto. È il bilancio della situazione a Blatten dopo il nuovo massiccio crollo del ghiacciaio verificatosi ieri pomeriggio nella valle del Lötschental.
«Una situazione drammatica» - In seguito alla frana, intanto, nella località vallesana si è formato un lago artificiale, come ha dichiarato questa mattina al quotidiano "Walliser Boten" Michel Ebener, responsabile dell'informazione presso il centro di comando regionale della Lötschental. La situazione è chiaramente drammatica.
«Il fiume Lonza e il Gisentella hanno iniziato a bloccarsi», ha detto Ebener. Nelle località di Wiler e Kippel sono state evacuate aree a rischio, per prevenire danni nel caso in cui si verificasse un’ondata di piena.
Dopo i 300 abitanti sfollati il 19 maggio da Blatten, ulteriori sedici persone hanno dovuto lasciare i due villaggi. La misura è stata presa a livello precauzionale proprio a causa della creazione del lago artificiale. Undici degli sfollati vivono a Kippel e cinque a Wiler, località situate a valle del sinistro.
Già ieri si diceva che circa il 90% del villaggio fosse andato distrutto. Secondo Ebener anche il resto del villaggio è ormai allagato. L'acqua e i detriti accumulati dopo i crolli non hanno per ora provocato erosioni nei comuni a valle.
Un disperso - Oltre alle numerose famiglie che hanno perso tutti i loro beni, da ieri si registra anche un disperso. Nel pomeriggio, la segnalazione della scomparsa di una persona nella regione di Tennmatten. Si tratta di un 64enne che si trovava nella zona colpita dalla frana al momento del crollo del ghiacciaio.
Nonostante gli intensi sforzi profusi, l'uomo non è stato ancora trovato. Dei cani sono partiti oggi alla ricerca, ha indicato lo Stato maggiore regionale di condotta.
Gli aiuti - Dopo il crollo del ghiacciaio, il Canton Vallese ha chiesto il supporto dell'esercito. Il consigliere federale Martin Pfister, responsabile del Dipartimento della difesa e della protezione della popolazione (DDPS), si sta recando sul posto per valutare di persona l'entità dei danni.
Lo scopo della visita di Pfister è anche discutere le modalità con cui la Confederazione potrà sostenere il villaggio di Blatten, ha indicato un portavoce del DDPS a Keystone-ATS. Da parte sua, l'esercito, nell'ambito del programma di soccorso in caso di catastrofe, ha inviato sul posto un'unità di ricognizione per assistere le autorità cantonali nella valutazione della situazione.
Nel frattempo, l'associazione Patenschaft für Berggemeinden mette a disposizione degli abitanti un milione di franchi. «Fortunatamente, la popolazione è stata evacuata in tempo. Ma l'entità dei danni è enorme», ha dichiarato la direttrice Barbla Graf. Anche la Catena della Solidarietà intende mettere a disposizione della comunità denaro proveniente da un fondo permanente per le calamità: «Dato che contiamo di poter coprire i danni causati a privati non coperti da assicurazione o da altre parti con i fondi disponibili, al momento non stiamo pianificando una raccolta fondi a livello nazionale», ha affermato l'organizzazione.
Caritas Svizzera e Croce Rossa Svizzera, a loro volta, hanno stanziato congiuntamente 400.000 franchi per le vittime della frana.
Scosse percepite in tutta la Svizzera - Le scosse provocate dal crollo del ghiacciaio del Birch, sono state percepite in tutta la Svizzera. Secondo il servizio sismico del Politecnico federale di Zurigo, si tratta del più grande movimento di massa mai registrato.
La rete sismica aveva già registrato i piccoli crolli del Kleines Nesthorn, ha reso noto oggi il Servizio Sismico Svizzero (SED). Al momento del grande crollo di ieri pomeriggio, il terremoto è stato di magnitudo 3,1.
In tutto il Paese il movimento è stato chiaramente registrato dalle stazioni sismiche. Il crollo del ghiacciaio di Blatten è comparabile a quello del Pizzo Cengalo, sopra Bondo (GR), del 2017.