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Inseguimento oltre confine: «Donna con disagio psichico e tuttora oggetto di verifiche» Tre le auto della polizia coinvolte. Ma solo due hanno preso parte alla manovra che ha portato al fermo del veicolo. Una si è fermata prima, dopo essere rimasta coinvolta in un incidente.
LAVENA PONTE TRESA - Erano tre le auto della polizia — due della comunale e una della cantonale — che, nella serata di ieri, si sono lanciate all’inseguimento di un’auto con targhe ticinesi, guidata da una cittadina svizzera.
La donna, come già noto, ha tentato la fuga oltrepassando un valico di frontiera, ma è stata intercettata poco dopo nel territorio di Lavena Ponte Tresa. Dopo aver svoltato in direzione di Cremenaga, è stata bloccata in via Luino mediante una manovra nota come “a ganascia”. In evidente stato di agitazione, è stata immobilizzata e condotta via.
Dalle immagini giunte in redazione risulta che, al momento del fermo, sul posto fossero presenti solo due pattuglie. Una delle volanti della polizia comunale, infatti, sarebbe rimasta coinvolta in un lieve incidente stradale in territorio italiano, interrompendo così l’inseguimento.
La guida della donna in fuga non è passata inosservata, come testimoniato da alcune segnalazioni arrivate in redazione. «Mi trovavo nel senso opposto di marcia, in direzione Caslano: ci è mancato poco che mi venisse addosso», racconta una lettrice. «L’ho schivata per un pelo, sembrava una scena da film», aggiunge.
Contattata, la polizia mantiene il riserbo sull’accaduto, limitandosi a confermare l’avvio di accertamenti volti a chiarire la dinamica dei fatti. Le indagini sono di competenza delle Autorità cantonali e italiane, secondo le rispettive giurisdizioni. «La persona fermata, che ha manifestato disagio psichico, è tuttora oggetto di verifiche», viene precisato.
