Condannato il 29enne che a Mendrisio diede fuoco alla macchina della sua ex partner, distruggendo altre tre auto e danneggiando la facciata di una palazzina.
LUGANO/MENDRISIO - «Ha appiccato il rogo per motivi futili ed egoistici, in preda a sentimenti di gelosia e vendetta verso la sua ex». È con queste parole che stamattina, alle Assise correzionali di Lugano, la giudice Monica Sartori-Lombardi ha annunciato la condanna di un 29enne italiano che lo scorso 20 settembre, in via Carlo Cattaneo a Mendrisio, ha appiccato un incendio nel parcheggio di una palazzina.
L'uomo, residente in Lombardia e con precedenti penali, è stato riconosciuto colpevole di incendio intenzionale ed entrata illegale. Per lui è stata comminata una pena di un anno e otto mesi di detenzione sospesa con la condizionale per un periodo di prova di due anni, più l'espulsione dalla Svizzera per un periodo di cinque anni.
Prima le minacce, poi le fiamme - Prima dell'atto criminale, il giovane aveva tempestato di chiamate e messaggi l'ex compagna, arrivando poi sul posto e bussando insistentemente alla sua porta. Poco prima delle due del mattino il 29enne è tornato alla carica, dando fuoco a della carta da lui posizionata dietro la ruota anteriore dell'auto della donna. Le fiamme si sono quindi velocemente propagate, distruggendo altri tre veicoli e danneggiando in maniera importante la facciata della palazzina in cui risiedeva l'ex compagna.
In seguito ai fatti due persone sono state trasportate in ospedale con sintomi da intossicazione. Il danno complessivo ammonta inoltre a ben 226mila franchi.
Il processo, va precisato, si è svolto in forma di rito abbreviato. Le parti (pubblica accusa e difesa) si erano infatti accordate per una richiesta di pena comune, poi approvata dalla Corte.
«Gesto sconsiderato» - «L'incendio è stato causato dal gesto sconsiderato dell'imputato», ha sottolineato la giudice. «La sua colpa, oggettivamente, è medio-grave: si è reso autore di un reato che ha causato ingenti danni, creando inoltre un pericolo serio e concreto alle persone che abitavano nei palazzi siti nelle immediate vicinanze. Solo l'intervento dei pompieri ha impedito che il rogo si estendesse ulteriormente».
«Si è dato alla fuga» - L'uomo «ha agito al solo scopo di farla pagare alla sua ex, come da lui stesso proferito nei numerosi messaggi inviati quella sera. Subito dopo, poi, si è immediatamente dato alla fuga, senza minimamente preoccuparsi delle conseguenze del suo agire».
«Volevo danneggiare un copertone» - «Volevo solo danneggiare un copertone dell'auto», si è giustificato il 29enne in aula. «Non immaginavo che l'incendio potesse propagarsi fino a quel punto. Non pensavo nemmeno che prendesse fuoco davvero e non ho visto le fiamme».
«Perché, dopo aver appiccato l'incendio, è scappato senza avvertire nessuno?», lo ha incalzato Sartori-Lombardi. «Dovevo rientrare in Italia. Non pensavo potesse succedere una cosa del genere, mi dispiace tantissimo», ha replicato il giovane.
Per quanto riguarda infine il risarcimento dei danni, l'uomo ha ammesso di non avere mezzi finanziari e di avere già dei debiti: «Se in futuro avrò la possibilità di risarcire lo farò», ha concluso.