Ortopedia EOC: «Occorre fare chiarezza»

L'Associazione Svizzera dei Medici Assistenti e Capiclinica segue «con attenzione e preoccupazione» il caso delle accuse mosse da alcuni ex dipendenti. E si attiverà «per contribuire a un'analisi approfondita dei fatti»
LUGANO - «Le segnalazioni di possibili pressioni indebite, situazioni di disagio lavorativo, discriminazioni di genere e scelte cliniche potenzialmente inappropriate meritano un approfondimento accurato e trasparente». Così si esprime l'Associazione Svizzera dei Medici Assistenti e Capiclinica - Sezione Ticino (ASMACT), che in un comunicato ha confermato di seguire «con attenzione e preoccupazione» le accuse di alcuni ex dipendenti in merito al clima lavorativo all'interno del Servizio di Ortopedia dell'Ospedale Regionale di Lugano (EOC).
«Qualora venissero confermate, si tratterebbe di elementi di particolare gravità, soprattutto considerando il ruolo centrale che un ente parapubblico come l'EOC riveste nel garantire qualità delle cure, integrità etica e benessere dei propri collaboratori».
Ora, l'ASMACT auspica «che venga fatta piena chiarezza sui fatti, con particolare sensibilità rispetto all'eventuale coinvolgimento dei medici assistenti e capiclinica», in considerazione del fatto che «rappresentano una componente essenziale del sistema sanitario, spesso esposte a condizioni lavorative impegnative e un delicato equilibrio tra formazione, responsabilità cliniche e benessere personale».
Nel frattempo, l'associazione - che in Ticino rappresenta oltre 600 medici assistenti e capiclinica - ha fatto sapere che si attiverà attraverso tutti canali istituzionali a sua disposizione (in particolare, presso la Commissione paritetica cantonale) «per contribuire a un'analisi approfondita dei fatti e per garantire la tutela della dignità professionale e personale dei propri membri».