A Barcellona, teatro del nono round stagionale, si chiude il tris europeo ed entrano in vigore le nuove regole sulla flessibilità delle ali anteriori
Difficile pensare che venga scalfita la superiorità della McLaren (a Woking non sono preoccupati), ma c'è curiosità per capire l'impatto di questa modifica nel regolamento. Sarà interessante quantificare la reale perdita prestazionale di ciascuna monoposto.
BARCELLONA - Non c’è pausa per la Formula 1, che nel weekend fa tappa a Barcellona per il terzo round consecutivo, dopo Imola e Monaco (semaforo verde domenica alle 15). Il GP di Spagna va a chiudere la tripletta europea e potrà dare spunti davvero importanti per il prosieguo del Mondiale. Quasi un “inizio”, più che una fine. Come mai? Al Montmeló verrà implementata la direttiva tecnica che impone una stretta definitiva sulle ali flessibili. Da capirne il reale impatto, ma intanto è lecito aspettarsi novità tra i team, e nuovi input in un Mondiale che, sin qui, si sta già rivelando avvincente. Ferrari, Red Bull e Mercedes sperano di avvicinarsi al team di Woking, che su questo aspetto è sempre stato un passo avanti alla concorrenza (fin da Baku 2024).
Intanto Lando Norris, tornato al successo nel Principato, è secondo a -3 dal leader iridato Oscar Piastri, suo compagno in McLaren (161 a 158). Max Verstappen, che su Red Bull ha vinto le ultime tre edizioni del GP spagnolo, è in agguato a quota 136 punti. Cercheranno sicuramente di dire la loro anche Leclerc (secondo a Monte Carlo) e Hamilton, con una Ferrari che vuole fare altri passi avanti. Attenzione anche alla Mercedes (Antonelli-Russell), che al Montmeló ha una tradizione positiva.