L’aumento dei prezzi e i conflitti globali frenano la voglia di viaggiare degli svizzeri. Ma nelle destinazioni più gettonate si possono ancora trovare delle occasioni.
BERNA - L’inflazione e le tensioni geopolitiche stanno spegnendo la voglia di viaggiare tra gli svizzeri. Secondo il nuovo barometro dei viaggi del TCS, nel 2025 ben il 42% degli intervistati ha dichiarato di viaggiare meno rispetto al passato, in aumento rispetto al 34% del 2023. Le ragioni principali: aumento del costo della vita, prezzi elevati e incertezze internazionali.
Anche un sondaggio di Europ Assistance conferma la tendenza: il 90% degli svizzeri afferma di essere meno entusiasta all’idea di partire, soprattutto per motivi economici. Nonostante ciò, il budget medio per le ferie estive si attesta ancora a 2852 franchi, una cifra ben al di sopra della media europea. Tuttavia, cresce la percentuale di chi sceglie di spendere meno.
Non mancano però le eccezioni: secondo Holidaycheck, alcune destinazioni sono quest’anno più economiche. La Costa Brava in Spagna (da 1000 franchi a coppia) e Monastir in Tunisia (da 1300 franchi) risultano le mete più accessibili per l’inizio estate. Anche località egiziane come Sharm El Sheikh, Marsa Alam e Hurghada si mantengono su cifre contenute (1300–1400 franchi).
Tra le mete preferite degli svizzeri restano in cima Italia, Francia, Gran Bretagna e Turchia. Seguono Egitto e Spagna, mentre destinazioni più lontane come Stati Uniti o Singapore occupano posizioni più basse.
Ma la popolarità ha un prezzo: il 27% degli intervistati si dice infastidito dal sovraffollamento turistico. In Giappone, per esempio, il turismo di massa ha portato a un aumento delle tariffe per i visitatori stranieri. Altri disagi segnalati riguardano traffico, attese, pulizia e livello dei prezzi nelle località.