L'annuncio è stato fatto dal Primo ministro palestinese Mohamed Mustafa. Spunta l'ipotesi di una temporanea amministrazione americana.
GAZA - Il primo ministro palestinese Mohamed Mustafa ha dichiarato la Striscia di Gaza zona di carestia.
L'annuncio è avvenuto durante una conferenza stampa a Ramallah.
Mustafa ha invitato l'intero sistema delle Nazioni Unite ad attivare immediatamente i propri meccanismi e a trattare Gaza come una zona di carestia.
Quindi ha chiesto alla comunità internazionale di attuare le risoluzioni delle Nazioni Unite che proibiscono l'uso della fame come arma di guerra.
Intanto stando a quanto riportato da Ynet (che cita Reuters), gli Stati Uniti e Israele avrebbero discusso «al livello più alto» della possibilità che Washington guidi un governo temporaneo nel periodo successivo alla guerra nella Striscia di Gaza.
Le fonti hanno aggiunto che le discussioni si sono concentrate sull'opzione di istituire un governo di transizione guidato da un funzionario americano che supervisionerebbe Gaza finché non sarà smilitarizzata e stabilizzata e finché non sarà istituito un governo palestinese.
Secondo cinque fonti a conoscenza del dossier, altri Paesi verranno «invitati» a partecipare al governo ad interim nella Striscia subito dopo la fine della guerra. Nei colloqui iniziali non è stato stabilito per quanto tempo durerà l'amministrazione temporanea americana a Gaza, la questione dipenderà dalla situazione sul terreno.
Le fonti hanno paragonato la proposta all'Autorità Provvisoria della coalizione istituita in Iraq nel 2003, dopo la caduta di Saddam Hussein. Quell'autorità fu percepita da molti iracheni come una forza d'occupazione, fino al trasferimento del controllo a un governo iracheno.
Le fonti citate nel report hanno detto che l'amministrazione provvisoria si avvarrà di tecnocrati palestinesi, ma né Hamas né l'Autorità Palestinese ne faranno parte, ma hanno chiarito che non è ancora certo che un accordo venga raggiunto.
In risposta al report il Dipartimento di Stato americano ha dichiarato: «Vogliamo la pace e il rilascio immediato degli ostaggi. Siamo al fianco di Israele e sosteniamo la pace». Hamas invece ha respinto l'idea, dichiarando che «il popolo palestinese deve scegliere da solo i propri leader».