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Too big to fail: da Berna arriva la stretta e si parla già di “Lex Ubs”

Questa è la cifra "rifugio" di capitale per mettersi al riparo da “brutte sorprese” finanziarie. Le reazioni positive della Finma e pure della borsa.
20min/Stefan Lanz
Fonte ats
Too big to fail: da Berna arriva la stretta e si parla già di “Lex Ubs”
Questa è la cifra "rifugio" di capitale per mettersi al riparo da “brutte sorprese” finanziarie. Le reazioni positive della Finma e pure della borsa.

ZURIGO - Le misure presentate venerdì dal governo federale per migliorare la stabilità delle banche significano per l’unica grande banca svizzera attiva a livello internazionale, UBS, un massiccio inasprimento dei requisiti di capitale. Tuttavia, le disposizioni dovrebbero entrare in vigore completamente, nella migliore delle ipotesi, tra almeno dieci anni.

Un forte impatto avrà il nuovo requisito secondo cui, in futuro, le filiali estere dovranno essere interamente coperte da mezzi propri. Questo punto era stato fortemente contestato dalla UBS in precedenza. Attualmente, è richiesta una copertura delle filiali estere pari a circa il 60 per cento.

Un impatto decisamente minore avranno i requisiti più severi per la valutazione di determinati attivi come software o crediti d’imposta.

Fabbisogno aggiuntivo di 26 miliardi - Il fabbisogno aggiuntivo di capitale proprio per la UBS, derivante dalle nuove disposizioni, è quantificato dal Dipartimento federale delle finanze (DFF), sulla base del bilancio attuale di UBS, in circa 26 miliardi di dollari. Di questi, circa 23 miliardi sono dovuti ai requisiti patrimoniali più severi per le filiali estere. Le altre disposizioni aggiungono circa 3 miliardi.

Almeno, in cambio, vi è un certo alleggerimento per quanto riguarda i requisiti sul capitale di terzi. Infatti, il fabbisogno di cosiddetti bond AT1 diminuisce parallelamente di 8 miliardi di dollari statunitensi. I bond AT1, che in caso di difficoltà di una banca dovrebbero assorbire le perdite, sono tra i debiti più costosi per un istituto bancario.

Costi di finanziamento più elevati - Sul tema dei costi aggiuntivi che la UBS dovrà sostenere a causa dei requisiti più rigidi, il DFF ha commissionato due perizie. Secondo la prima perizia, un fabbisogno di 20 miliardi di dollari di capitale proprio aggiuntivo aumenterebbe i costi annuali complessivi di finanziamento della banca di circa 640 milioni di dollari.

La seconda perizia stima invece i costi annuali complessivi di finanziamento per la copertura dei mezzi propri con un incremento compreso tra 800 milioni e 1 miliardo e 300 milioni di dollari. Tuttavia, si sottolinea presso il DFF che i costi effettivi dipenderanno fortemente dalle decisioni del management della banca.

Lungo periodo transitorio - La UBS avrà inoltre diversi anni di tempo per costruire il capitale proprio aggiuntivo. La relativa legge dovrebbe - anche in caso di trattamento celere da parte del Parlamento - entrare in vigore non prima del 2028. Dopo l’entrata in vigore, è previsto un periodo transitorio di almeno 6 anni fino a 8 anni. Se il rafforzamento del capitale durante il periodo transitorio dovrà avvenire in modo lineare, il DFF al momento lascia la questione aperta.

Il DFF ritiene comunque che la UBS possa raggiungere l’incremento di capitale richiesto "nel migliore dei casi" senza ricorrere a capitali esterni e senza "eccessive restrizioni" in termini di crescita o distribuzione del capitale. Si sottolinea inoltre che alcuni requisiti sono in realtà già ampiamente soddisfatti dalla UBS oggi. Complessivamente, secondo le autorità, la reale carenza di capitale dovrebbe essere molto inferiore.

Le reazioni positive di Finma - La Finma accoglie con favore le misure proposte dal Consiglio federale per garantire la stabilità delle banche: si tratta di provvedimenti centrali per rafforzare la resilienza degli istituti in caso di crisi e dunque la tenuta dell'intero sistema finanziario, afferma l'autorità di vigilanza.

In un comunicato odierno essa prende atto in modo positivo in particolare dei nuovi poteri previsti per la Finma negli ambiti di corporate governance, intervento precoce, stabilizzazione, risanamento e liquidazione, nonché l'introduzione di maggiori requisiti riguardo al capitale proprio per banche di rilevanza sistemica con controllate all'estero.

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