Chirurgo dell'EOC licenziato: «La risposta del Governo fondata su informazioni scorrette»

La replica dell'avvocato dello specialista allontanato alla presa di posizione del Consiglio di Stato sull'interrogazione di Pronzini e Sergi.
Una risposta che sarebbe «fondata su informazioni scorrette», quella data dal Consiglio di Stato all'interrogazione targata MPS per la querelle legata al presunto «licenziamento per ritorsione» di un medico specialista attivo nel reparto di ortopedia dell'EOC.
È quanto sostiene la rappresentanza legale proprio del chirurgo, attraverso una nota diffusa nella tarda mattinata di lunedì. Stando a quest'ultima, infatti tutta la cronologia relativa ai fatti sarebbe inaccurata.
Nella risposta del Cantone si parla di una rescissione del contratto annunciata e conclusa nel periodo fra febbraio e marzo, con la consegna del (controverso) "rapporto di sicurezza" l'8 aprile. Questo dimostrerebbe che «l’allestimento del documento e i suoi contenuti non costituiscono il motivo del licenziamento», scrive il Cds.
Stando al licenziato, e al suo avvocato Marco Garbani che allega la lettera ricevuta dalla direzione dell'EOC, le cose sarebbero andate diversamente: si parla di una disdetta cautelativa emessa il 28 maggio con termine 31 maggio 2025.
Inoltre dagli atti personali del chirurgo, continua la nota «non emerge nessun errore medico intercorso, tanto meno rimproveri, richiami o quant'altro».
Da cui l'intenzione del medico, sostenuta dal legale: «Onde tutelare la propria nomea, a noma della legislazione sulla protezione dei dati, il mio mandante chiederà al Consiglio di Stato l'edizione dei documenti sui quali si è fondato, agendo di conseguenza».
Proprio Garbani, in chiusura, solleva un quesito: «come e se l'on. De Rosa abbia interagito per il testo della risposta all'atto parlamentare (...) In qualità di membro del CDA dell'EOC, l’on. De Rosa non è solo coinvolto nella pratica giudiziaria di licenziamento abusivo, ma pure tiene specifiche responsabilità personali ex lege, rimanendo quindi direttamente coinvolto nella vicenda in essere».