Tiziano Galeazzi, Gran Consigliere e già Municipale di Lugano
Problematiche di vicinato, da alberi tagliati e mai ripiantati a scarichi che sporcano e puzzano, ricorsi, sentenze e controricorsi, oltre che domande senza risposta, richieste di spiegazione mai accolte e, in ultima analisi, una fiducia che si sgretola. La trasmissione della RSI ‘Patti Chiari’ d’inizio maggio, ha aperto un vaso di Pandora sui rapporti tra cittadini e autorità, sia comunali che cantonali. Al di là dei singoli casi, alcuni clamorosi, trascinatasi per anni con conseguenze emotive e economiche non indifferenti per non arrivare a una soluzione, colpisce il senso di frustrazione e di delusione che emerge.
In un precedente articolo sui media, scrissi che le Istituzioni comunali e cantonali, dovrebbero mettere maggiormente al centro il cittadino e non il contrario. Ora, quanto affermato qualche mese fa, ha trovato in parte conferma in questa trasmissione di Patti Chiari.
Il 78% dei cittadini interpellati durante la trasmissione (un sondaggio che come detto dai conduttori non ha basi scientifiche, ma è in ogni caso orientativo) sottolineava un certo malessere tra la popolazione: essa non si sente ascoltata dal proprio Comune o Cantone. Questa insofferenza deve far riflettere sul ruolo delle istituzioni e andrebbe risolta. È chiaro che non si possano accontentare tutti, ma non è ammissibile nemmeno farsi trovare impreparati di fronte a temi e problemi sempre più complessi cui la cittadinanza è chiamata a far fronte.
Servono una burocrazia più snella e dinamica, una maggior padronanza del concetto di lavoro istituzionale da parte di molti funzionari, essi siano cantonali o comunali. Nei Comuni a livello politico, i Municipali dovrebbero avere maggiori conciliazione e preparazione individuale adeguate ai tempi in cui viviamo.
C’è sempre l’annosa questione relativa al ruolo politico di milizia o di professione. Sono e resto difensore del concetto di “milizia”, probabilmente però sarebbero necessarie migliori formazione e istruzione. Sottolineo a tal proposito quale esempio il Comune di Lugano che offre la formazione continua all’interno della propria Amministrazione, di cui ho potuto usufruire con piacere quando vi ho partecipato attivamente quale Municipale.
Oltre ai temi specifici che ho scelto, ho anche avuto il pregio di sedere tra i banchi con alcune e alcuni collaboratori della città e condividere con loro le tematiche toccate. Si potrà certamente obiettare che Lugano si può permettere un centro di formazione, mentre altri no. Ritengo in ogni caso che i Comuni che non hanno questa possibilità, potrebbero impegnarsi maggiormente e unirsi ad altri Comuni per sviluppare incontri formativi mirati. Il Cantone, nel merito, ha già delle piattaforme di formazione/informazione anche rivolta ai Comuni, che andrebbero spinte maggiormente negli Esecutivi e Legislativi.
Il loro uso può portare un beneficio diretto a coloro che si occupano della politica locale e in forma indiretta, alla cittadinanza che avrebbe più facilità ad avvicinarsi, sentirsi ascoltata e aiutata.